Mattia Cassè Official Blog

lunedì 22 marzo 2010

Non sei nessuno finchè la gente non parla male di te.

lunedì 1 marzo 2010

"Only one man surfing the ruines of the Italian Literature." The New Yorker, Ottobre 2009.

Preferisco tacere in questo momento.
Ma vi racconterò tutte le realtà del mondo editoriale italiano...e non sarò tenero.

"Only one man surfing the ruines of the Italian Literature." The New Yorker, Ottobre 2009.

lunedì 21 settembre 2009

INTERVISTA A MATTIA CASSE' - PARTE 1

IO CREO PER DISTRUGGERE.
Intervista a Mattia Cassè, l’Eminem della Letteratura.

- Domanda scontata, perché hai scelto Eminem come icona della tuo stile narrativo?

- E’ un soprannome che mi diede mia moglie, perché amo Detroit, perché ho visto decine di volte “8 Mile” il film diretto da Curtis Hanson nel 2002 di cui Eminem, al secolo Marshall Bruce Mathers III, è il protagonista, con una splendida interpretazione di Kim Basinger.
Inoltre amo realmente Eminem, la sua musica il suo ritmo frenetico che tanto somiglia all’incalzare del mio ultimo romanzo, “Nuovi Schiavi”, che ho presentato il 5 Giugno a Milano.

- Leggendo “Nuovi Schiavi” effettivamente emerge un tuo forte legame con la Musica…

- Sì…desidero che il lettore sia coinvolto con tutti i cinque sensi, come se stesse assistendo ad un film. E’ per questo motivo che curo in modo maniacale l’ambiente di ogni singola scena, il design, l’abbigliamento dei personaggi, la struttura architettonica dei locali e dei vari ambienti, così come la scelta di ogni singolo pezzo, dal Jazz, al Blues sino a Amy Winehouse.
Mentre descrivo una scena ascolto la musica di quella scena, in modo che tutto risulti vero, reale. In poche parole è come se volessi vivere ogni singolo istante del romanzo in prima persona. E’ come se stessi interpretando i miei stessi personaggi e li stessi vivendo in ogni singolo istante.
Credo poi che in “Nuovi Schiavi” ci sia, tra gli altri elementi di novità, un paragrafo alla fine del romanzo che riassume la Colonna Sonora dell’ambiente in cui il protagonista si muove.

- Hai scritto il tuo primo romanzo “Lalasalama” in seconda persona, ed il secondo in prima persona. Non trovi che questi elementi ed il tuo stile narrativo rendano i tuoi romanzi troppo frenetici, quasi ossessivi?

- Affatto. Anzi questo lo devi scrivere: l’uso della terza persona è legato al secolo passato, alla lentezza che ne ha scandito per buona parte i ritmi dei romanzi che ne descrivevano gli stili di vita. Quasi tutti i “grandi” del Novecento si muovono in uno scenario estremamente lento, in cui quasi tutto è statico, senza strappi, dall’inizio alla fine dell’opera.
La terza persona è vecchia, appartiene al passato. E’ in questo senso che io scrivo per distruggere.
Siamo nel Terzo Millennio, in ogni istante ogni atomo schizza da una parte all’altra, in ogni settore tutto tende ad essere sempre più veloce, e appunto frenetico. Ritengo che anche la Letteratura debba – come già avvenuto in altri settori – adeguarsi e prendere atto dei nuovi ritmi, che sono quelli soprattutto della popolazione che va dai 20 ai 45-50 anni e che investirà in seguito tutta la working class.

- Nei tuoi romanzi descrivi realtà fatte di antidepressivi modelle locali omosessualità, realtà aziendali prive di riferimenti deontologici e fallimenti personali e familiari. Quale è il tuo elemento di novità?

- Descrivo la realtà contemporanea, non posso cambiare il contesto in cui viviamo trasformando tutto in un happy end o scrivendo legal thriller. Sarebbe troppo facile. Quello che scrivo è quello che mi sento dentro.
Messaggi? No…nessun messaggio diretto, ma le mie pagine ne sono dense, anche se ciò non significa che essi siano espressi.
Scrivo per chi mi legge, cercando di descrivere gli stereotipi e la falsità di tutto quello che luccica che non ha alcun valore se non la perdita della propria individualità.

- Progetti per il futuro?

- Voglio arrivare in Inghilterra negli States conoscere Fabri Fibra e fare un film con Gabriele Muccino...

- Non ti sembra troppo?

- Ma tu non pensi che sia poco per il Messia della Letteratura del Terzo Millennio?

giovedì 6 agosto 2009

Mattia Cassè da RED BULL

Ringrazio Benedetta Jacopetti Brand Manager di RED BULL per il piacevolissimo incontro di martedì 4.

martedì 28 luglio 2009

Dal Corriere della Sera del 28 Marzo 1990!!!


Il mio pseudonimo (Mattia Cassè) non esisteva ancora, semplicemente Paolo Mastromatteo...